Il nome e il cognome “Paolo Sarmenghi” probabilmente vi dicono poco. Se siete millennial (ossia se siete nati tra il 1981 e il 1996, o giù di lì) e frequentate il pazzo mondo di Internet è però molto probabile che sappiate chi è TurboPaolo, il nickname che si è scelto il suddetto Paolo Sarmenghi. «Una mia compagna delle medie credeva che fosse un titolo nobiliare: sir Menghi. Mi piace pensare che è longobardo», scherza lui. «TurboPaolo è il primo nickname che mi è venuto in mente senza spazi e trattini bassi con dentro “Paolo”. Un po’ cacofonico, col senno di poi».
Per chi non lo conoscesse, stiamo parlando di uno tra i più esilaranti comici nativi digitali degli ultimi anni, uno di quei creator per cui vale la pena continuare a frequentare i social. La sua interpretazione del delfino malvagio ha fatto stramazzare dalle risate svariate persone. Ma i suoi video degni di nota sono decine: per esempio, quello che lo vede alle prese con un tappo di plastica rimasto attaccato alla bottiglia (“colpa” dei burocrati europei), oppure quello dove mette a confronto un individuo che ostenta le sue mille attività e un altro che trascorre il tempo libero sdraiato sul letto ad ascoltare Indagini, il podcast di Stefano Nazzi. Tutti sono frutto di una miscela perfetta che include idee per lo più semplici e originali, riferimenti azzeccati e puntuali all’universo culturale del suo pubblico di riferimento (i millennial, appunto) e una mimica facciale strepitosa.
Presentato da Prenestepop s.r.l..
Questo è un evento 18+