Se le canzoni dei Future Islands un tempo sembravano inviti ad assistere a scene della vita di qualcun altro, People Who Aren’t There Anymore presenta l’intera saga coinvolgente, trasmutando il dolore in speranza nel trionfo della carriera di questa band. Qui c’è emozione, devastazione, comprensione e i raggi dell’alba della redenzione in 44 minuti: un album che, finalmente, cattura su nastro l’estasi completa dei Future Islands.
Fin dall’inizio, i Future Islands sono stati unici e immediatamente riconoscibili: i canti e i lamenti intrisi di vita di Samuel T. Herring, illuminati sullo sfondo dalle melodie di Gerrit Welmers e carichi dei ritmi di William Cashion e Michael Lowry. Questo presupposto non è cambiato in People Who Aren’t There Anymore, ma sono cambiate le persone. C’è un dolore e una gioia nella voce di Herring che è stato eguagliato solo dalle loro leggendarie performance dal vivo, ma mai catturato nei loro album in studio, che ora sembra finalmente liberato per la prima volta.
I Future Islands hanno suonato quasi 1.500 concerti – concerti che hanno lasciato corpi ammaccati, corde vocali logorate, offerto fughe al pubblico e guarito i loro stessi messaggeri. People Who Aren’t There Anymore è un’opera importante di una band in un momento di svolta: stanno scoprendo nuovi modi di vivere il mondo, perché quelli vecchi non funzionavano più. Questa libertà ha portato alla dichiarazione più pienamente realizzata e onestamente trasparente nei loro 17 anni di carriera.
Presentato da ALL THINGS LIVE ITALY.
Tutte le età
05:00 PM- 09:00 PM