"Personalmente non ho mai amato le ricorrenze. E non amo gli stereotipi. Non amo neanche parlare troppo. Anzi, detesto proprio chi lo fa senza una vera e sana motivazione o, peggio ancora, in malafede o al fine di strumentalizzare. Per questa ragione, anche adesso, nell'anno del cinquantenario della morte di Pasolini, mi preme sottolineare che ho pensato e scritto questo spettacolo molto prima della suddetta commemorazione. Concordanze. L’idea di partenza e la realizzazione finale sono il frutto di un percorso artistico, di studio, di ricerca, di interpretazione ed approfondimento, durante il quale ho riletto molte delle sue opere, rivisto i suoi film, ascoltato testimonianze ed interviste rilasciate da chi quell’uomo scomodo, libero, intellettuale ed incontrollabile lo conobbe da vicino e bene.
L'unica ragione che mi spinge ad usare le parole è quella del “fare”.
Fare TEATRO, soprattutto. Farlo in modo contributivo e non commemorativo.
E proprio per la suddetta ragione, oggi, in una società distratta e spesso assai indifendibile, non si commemorerà nessuno. Ci si limiterà semplicemente a fare teatro. E tutto questo accadrà nel rispetto della parola scritta e recitata che, meglio di tante altre usate a vanvera in riti di circostanza, servirà ad incorniciare l’unico rito veramente caro a Pasolini: quello teatrale".
Nicola Costa
Presentato da Associazione Culturale Zo
Tutte le età
07:00 PM- 11:00 PM